Nella Basilica di Sant’Ambrogio
Nella diocesi di Milano, Brugherio appartiene alla zona pastorale di Monza. Da un punto di vista liturgico cambia molto. Qui nella nostra zona infatti il rito è quello romano e non ambrosiano, diffuso invece in tutta la diocesi. Una mancanza che si sente, fosse solo per il fatto che il rito ambrosiano della chiesa cattolica è l’unico rito rimasto ininterrotamente vivo dopo la riforma carolingia che ha unificato le diverse liturgie allora presenti in Europa. Merita quindi di essere conosciuto, studiato, eseguito. Inoltre Ambrogio (339-40 – 397) non fu solo un padre della chiesa ma anche un “padre della musica” poiché seppe portare nella tradizione occidentale le tradizioni liturgico-musicali che aveva imparato a conoscere dal medio oriente, in particolare il canto siriaco. E dalla Siria il canto cristiano ricevette un patrimonio musicale e una ricchezza ancora oggi viva e presente. Basti pensare agli inni.
Nel nostro piccolo, per non smarrire il “tesoro” che la liturgia milanese ci offre -anche da un punto di vista musicale – non abbiamo mai perso le occasioni per cantare durante le celebrazioni liturgiche nella chiesa maggiore ambrosiana; La Basilica di Sant’Ambrogio. Messe e vespri, in cui lo studio del canto ambrosiano ci ha permesso durante gli anni di vivere con più intensità le liturgie di quel luogo unico al mondo.
Attraverso lo studio del canto ambrosiano, vissuto durante la liturgia, possiamo intuire infatti quanto la musica sia indissolubilmente legata all’azione liturgica e alla storia dell’Occidente e dell’Oriente cristiano. Tanto più che i nostri piedi durante il canto posano con grande rispetto nella zona del presbiterio, sotto la cui cripta si venera il corpo di Sant’Ambrogio. Più di una volta, al termine della Messa, abbiamo cantato il Deus creator omnium davanti al suo “compositore”. In segno di riconoscenza e di devozione.
Ambrogio, dopo oltre diciassette secoli è ancora fonte di ispirazione, anche per la musica sacra. Da lui si possono imparare le strade della modernità e grazie al canto ambrosiano è possibile anche per noi “sbirciare” il mondo senza confini della tradizione liturgico-musicale più bella della Chiesa.